ma quanto sono belli i delfini?

I delfini sono belli perché incarnano eleganza e intelligenza, si muovono con grazia nell'acqua e dimostrano una molta empatia verso gli esseri umani.

Il parallelismo tra delfini e umani risiede nella loro complessa comunicazione, nella socialità avanzata e nella capacità di formare forti legami emotivi all'interno dei loro gruppi.

Chiamare questo portale fattoredelfino non avrebbe avuto lo stesso effetto, ma magari, chissà un giorno…

mi piace fare parallelismi e mi piacciono i delfini che nuotano uno vicino all’altro.

In questa pagina vorrei condividere alcuni aneddoti della mia carriera professionale e della mia vita personale, parlando anche di cose assurde successe. Ogni esperienza, per me, rappresenta un'occasione per imparare. Raramente mi fermo a pensare "ma quanto è stupido tizio", piuttosto rifletto su cosa possa aver portato l'altro a pensare in quel modo, cercando di capire cosa sia andato storto prima.

Vorrei sottolineare la similitudine tra il fattore umano e il comportamento dei delfini.

Proprio come i delfini, che attraverso tentativi ed errori affinano le loro abilità e apprendono dall'ambiente circostante, anche noi umani possiamo trarre insegnamenti preziosi dai nostri sbagli.
I delfini non giudicano i loro compagni per un errore commesso durante la caccia o il gioco, ma piuttosto mostrano empatia e collaborazione per migliorare insieme. Allo stesso modo, credo che dovremmo affrontare gli errori con una mentalità aperta e costruttiva, vedendoli come opportunità di crescita personale e collettiva.

Sia nella mia vita professionale che personale, ho imparato che ogni situazione, per quanto assurda possa sembrare, è un'opportunità per comprendere meglio noi stessi e gli altri. Imparando dall’empatia dei delfini possiamo trasformare ogni errore in una lezione e costruire relazioni più forti e comprensive.

Disclaimer: le storie presenti in questa pagina sono racconti in certi casi edulcorati della realtà, non farò riferimenti a persone, situazioni e eventi specifici. Nulla di personale, un po’ come quando si guardano i film “tratti da una storia vera” alcuni dettagli sono messi lì solo ai fini narrativi.

l’importanza di saper chiedere.

Nel corso della mia carriera professionale e della mia vita personale, ho imparato lezioni di vita fondamentali proprio perché ho saputo chiedere. Se mi fossi fermata alla supponenza o all'indisposizione degli altri, non avrei imparato nulla. Mi sono trovata spesso di fronte a situazioni assurde e domande incredibili, ma invece di giudicare chi mi stava di fronte, ho scelto di capire. Ogni volta che qualcuno ha detto o fatto qualcosa che sembrava privo di senso, ho cercato di scoprire cosa li avesse portati a quel punto. Questo approccio mi ha permesso di crescere e imparare in modi che non avrei mai immaginato. Proprio come i delfini imparano dai loro errori e continuano a migliorare attraverso la collaborazione, anch'io ho cercato di trasformare ogni difficoltà in un'opportunità di apprendimento.
Non fermandomi al giudizio superficiale, ma andando oltre per comprendere le radici dei problemi, ho potuto acquisire preziose lezioni di vita. Il mio consiglio non richiesto è: chiedi, indaga e usa ogni occasione per imparare. Solo così potrai crescere davvero e arricchire la tua vita con nuove conoscenze e comprensioni.

Esistono quaranta specie di delfini raggruppate in diciassette generi, ognuno con le sue caratteristiche - un po’ come noi umani - e ognuno in grado di sorprendere, come fa sempre la natura del resto. Ho provato a raccontare gli aneddoti prendendo spunto dalle differenze di queste specie, non me ne vogliano i biologi o chiunque sia esperto (a differenza mia) dei delfini, penso che il bello del pensiero laterale sia pensare fuori dagli schemi, e diciamocelo: dare a qualcuno del delfino è meglio che etichettarlo come stronzo che generalizzare ponendo l’attenzione sui difetti e non sui punti di forza.

Delphinus delphis

Il primo aneddoto riguarda il collega che tutti hanno avuto almeno una volta nella vita, per questo ho deciso di chiamarlo delphinus delphis ovvero delfino comune.
Quel collega che ha esperienza pluriennale in qualunque settore, che è sempre in call, conosce tutti gli acronimi e tutti gli argomenti, ma soprattutto:

  1. non sbaglia mai

  2. ha sempre ragione

Una grande caratteristica di questo collega è che non chiede mai, e se lo fa è per mettere in difficoltà l’altro, per far notare che lui ne sa più di tutti per i punti 1. e 2. appena citati. Purtroppo per lui non lo fa apposta, il nostro caro delphis si comporta così perchè per lui è normale: un vero delfino è qualcuno che si comporta così.

Ricordo questo collega che mi conosceva da davvero molto poco e mi aveva fatto una testa tanta sull’importanza di protocolli e nuove cose scoperte in ambito telecomunicazione nonostante la mia vita fosse allineare PowerPoint io lo ascoltavo con piacere, mi piaceva la sicurezza con cui raccontava tutto: ero affascinata. Un giorno, durante un meeting riempie le altre persone collegate alla riunione di acronimi e inglesismi senza senso, però oh: tutti gli credevano. Io lo ascoltavo, come si ascolta il prete durante l’omelia, senza mettere in discussione una singola parola. Ma poi un bel giorno, ho deciso di chiedere il significato di un acronimo perchè volevo completare i miei appunti. La risposta mi scioccò: inventò tutto, pur di non dirmi che quell’acronimo non esisteva. Non sono passati così tanti anni, internet esisteva mi bastò googlare per capire che:

  1. aveva sbagliato

  2. non aveva ragione

E oltre a cadermi un mito, imparai che chiedere non è da stupidi, è un bel bagno di umiltà per imparare qualcosa di nuovo. Comunque. Ho provato ad usare il passato remoto ma come vedi per più di due frasi non riesco, ritorno milanese decisa sull’imperfetto.

Purtroppo questa è una “specie” molto diffusa perchè è molto diffusa la bassa autostima e/o insicurezza.

Una riflessione su questa specie per nulla in via d’estinzione che secondo me, a volte, ostenta la sua opinione e quindi pecca di umiltà. Ma che poi umiltà ha un’origine bellissima. Umiltà deriva da humilis, humus e quindi terra fertile. Umiltà è riconnetterci al nostro io e alla terra. Probabilmente questa mancanza di umiltà è data da un’autostima bassa che può portare a diverse reazioni. Nel caso di questo collega, era proprio insicuro così tanto che doveva ostentare che in realtà sapeva (cosa poi boh). Una parte di me si riconosce in lui: riconoscere non significa chiudersi in un’etichetta ma trovare un modo per migliorarsi - la consapevolezza parte da questo.

Orcaella brevirostris

E poi ci sono i delfini a rischio estinzione, che vanno lenti, così lenti…
Probabilmente quando ho iniziato a lavorare mi credevo una orcaella breviorostris ma ben presto ho capito di essere un tursiops truncatus maschio (ve ne parlo dopo). Dicevamo della carissima orcaella brevirostris dal nome tanto impronunciabile, non a caso lo scrivo e basta, che ha il grande pregio di andare lenta.. ma quanto è bello andare lenti e rimanere coerenti nella propria lentezza? Che stima. Probabilmente anche da delfino io farei mille cose piroette tuffi suoni (giusto per continuare con l’analogia, i tursiops truncatus amano fare breaching ovvero i tuffi di testa - così de botto senza senso). Ne ho incontrate di orcaelle sulla mia strada, sono i peggiori con cui lavorare. Il delphis che sa tutto lui alla fine poi lavora pure, ma l’orcaella invece.. quanto è facile da ammaestrare. Ti dirà: io sono fatto così, mi piace uscire dall’acqua ma restare con la coda giù, seguire il flow del fiume.. e poi: basta che arriva il pescatore e loro collaborano, fanno finire gli altri pesci nella rete e se c’è bisogno gli sputano pure in faccia - su richiesta. Non sono lecchini, attenzione. Non è che vogliono entrare nelle grazie del pescatore, è che sono proprio abituati a fare quello che gli altri gli dicono di fare senza interrogarsi molto sull’etica di questa cosa. Come quelli che fanno spalluccia e ti dicono “me l’ha detto tizio di fare così” e tu tipo “ok?”. Come quel collega che dal nulla si è trovato capo progetto di qualcosa che manco lui sapeva cosa fosse, con i suoi tempi tanto mica abbiamo le deadline giusto? Una volta nella vita tutti siamo stati orcaella, la cosa brutta è esserlo senza saperlo. Un po’ come per tutto.

Tursiops truncatus

I tursiops truncatus sono animali sociali - come la maggior parte dei delfini - si adattano a quasi tutti i tipi di habitat e solitamente vivono in pod (branchi), la cosa simpatica è che la cricca è più comune tra le femmine della specie (dicono per proteggere i bimbi). I maschi sono più solitari, o vivono con altre specie di Cetacei, o creano le allenze, che sono dei gruppetti più piccoli dove di fatto tutti i componenti si emulano a vicenda. Hai presente Flipper?

Ed eccoli qui, quei colleghi che si alleano con chiunque tranne che col branco già formato, che meglio soli che mal accompagnati ma che se trovano qualcuno con cui vogliono passare il loro tempo allora sono i migliori con cui fare branco, ops, alleanza. Sono imprevedibili e testardi. Come quella volta che il manager mi aveva chiesto di fare una cosa che non avevo minimamente voglia di fare perchè per me aveva più senso farne un’altra più importante.
Un po’ come se al posto di cacciare, il nostro amato tursiops truncatus avesse iniziato a fare tailspinning (il moonwalk sull’acqua in pratica). Tergiversare è il suo forte, ma ancora una volta:

la consapevolezza è la chiave di tutto

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la consapevolezza è la chiave di tutto 〰️