ci sono otto anni di lavoro dentro
Siamo nel 2024 eppure le chiavette USB sono ancora utilizzate, soprattutto in ambito aziendale e scolastico. Una mia cara amica fa l’insegnante alle elementari e mi dice che sono più le volte che la rete non va di quelle che funziona e quindi l’unica (apparente) soluzione è quella di utilizzare le chiavette USB.
Ma poi succede che ti dimentichi che hai fatto le modifiche sul file in locale, che avresti dovuto aggiornare il cloud e poi ti trovi con la proliferazione di documenti che si chiamano tutti uguali e non riesci a starci dietro. Diventa un lavoro organizzare la propria memoria digitale.
In ambito aziendale non tecnologicamente avanzato, ovunque mi giro, sento racconti di amici e parenti che raccontano di quella volta che l’amico di un amico ha perso il lavoro di una vita perchè era solo su una chiavetta USB. Preistoria? No. Attualità. Chissà se Dov Moran di aspettava tutto questo successo quando alla fine del secolo scorso inventò la Universal Serial Bus risolvendo molti problemi e creandone anche di altri perchè, ricordiamoci, il mondo digitale ricalca la realtà e se esistono i ladri, gli impositori, manipolatori e stronzi nella realtà non ci stupiamo poi così tanto se li troviamo nel mondo digitale.
La frase che mi sono sentita dire più spesso in tutta la mia carriera lavorativa (e non) riguardo alle chiavette USB è: le utilizzo per comodità. Ma scusate: quale comodità?
Si rompono, non esiste una copia, più roba ci metti e più rallentano, se ti cade sopra caffè, acqua o polvere finisce che è inutilizzabile e poi alcune sono così piccole che si perdono pure.
Le chiavette USB sono vulnerabili per diverse ragioni. Possono essere soggette a attacchi fisici, immagina di perderne una (o che ti venga rubata): i dati contenuti in essa potrebbero finire nelle mani sbagliate. Per non parlare del rischio di malware. Quando colleghi una chiavetta USB ad un computer compromesso, potrebbe infettarsi e trasferire virus, worm o trojan su altri dispositivi. O viceversa (compromettere un pc). Un altro problema è l'iniezione di codice. Le chiavette USB possono essere programmate per eseguire automaticamente codice dannoso quando le inserisci in un pc, permettendo agli attaccanti di compromettere il sistema o rubare dati. E le USB trovate in giro? Potrebbero contenere malware, sperando che qualcuno le raccolga e le inserisca nei propri dispositivi per curiosità. Se proprio devi usarle, il consiglio è di utilizzare la crittografia dei dati sensibili e l'evitare di utilizzare chiavette USB di origine sconosciuta. Se proprio devi usarle.
Sì ok, ma qual è l’alternativa quindi?
Il cloud! Che poi, non è per davvero in cielo. Oddio, adesso vanno di moda quelli nei fondali marini, però ecco sono degli enormi data center dove sono tutti i nostri dati (backuppati).
E se proprio devi usare la chiavetta USB ricordati di salvare una copia dei dati importanti in cloud, oppure chiedi a Salvatore Aranzulla ha più pazienza di me nel dispensare consigli.
Mentre cerchi, io intanto mi segno di approfondire: malware, cloud e backup. Penso sia necessario.