tanto non ho nulla da nascondere

Il rosa shocking ha funzionato per attirare la tua attenzione? Se fossimo stati su una chat WhatsApp avrei scritto tette allo stesso modo per attirare l’attenzione.

Tanto voi non avete nulla da nascondere, vero? Ora vi svelo un segreto e per farlo parto dalla Gestalt.
La teoria della Gestalt a me molto cara sia perchè la sto studiando sia perchè la trovo davvero così geniale nella sua semplicità, ci dice che: il tutto è maggiore della somma delle sue parti.

Miei cari 3 followers che state leggendo, lo dico a voi e dovrebbe già bastare per quella teoria che ti bastano 3 persone per conoscere tutto il mondo: i vostri dati contano perchè fanno parte di un insieme. Non perchè a Google interessa che Marilisa ha googlato “come sembrare professionale mentre scrivi un blog serio” ma perchè l’insieme di tutte le ricerche, di tutte le persone, producono statistiche che fanno emergere il vero sentiment, i bisogni e le abitudini degli utenti.

Pensate che anche nella sicurezza informatica ormai i tool che spingono di più sono quelli basati sul comportamento. Sapete cos’è un antivirus? La dico banale: è uno strumento che permette di bloccare degli eseguibili che sono stati precedentemente individuati come "cattivi” e lo fa attingendo a delle base dati che si aggiornano ogni tot (almeno una volta al giorno si spera). Il riconoscimento tipicamente avviene tramite firma (sì, perchè i software sono firmati) e questo è limitante perchè potrei prendere un software cattivo, cambiargli la firma e gli antivirus non lo riconoscono.

Così come potrebbe succedere che un utente fa qualcosa che solitamente viene visto dai sistemi di protezione come malevolo ma lui poverino si sta facendo solo gli affari suoi, in gergo si parla di falsi positivi, ovvero eventi che potenzialmente potevano essere dannosi ma che analizzandoli poi hanno portato alla conclusione che non è un probbbbblema.

Quindi cosa fanno gli strumenti di protezione più avanzati? Basano le loro analisi sul comportamento. Per farlo prendono in considerazione la telemetria sia dell’utente singolo che dell’intero mondo aziendale per fare proprio un’analisi comportamentale. C’è tipo se non è solito che un certo tipo di endpoint (un server ad esempio) navighi su internet, magari un alert te lo faccio scattare, se invece sei un computer direi che è abbastanza normale che tu vada in internet fosse anche solo per farti gli affari tuoi durante i meeting, o no?

E quindi avere delle statistiche globali che permettono di fare previsioni e analisi sempre più accurate è ciò che ha permesso all’intelligenza artificiale di diventare ciò che è, se vi faccio vedere i libri dell’Università su questo argomento sono agghiaccianti eppure non era neanche 10 anni fa. Questo per dire che nella tecnologia, come ormai avrete capito, c’è sempre (almeno) un lato positivo e (purtroppo) negativo.

tanto non ho nulla da nascondere

Questa frase mi è stata detta così tante volte che ci ho pure fatto un talk intero a riguardo. La differenza tra mondo reale e digitale ormai abbiamo capito che è solo per questioni puramente tecniche (e.g. non vuoi sentire qualcuno parlare, lo silenzi su WhatsApp, nella vita vera questa cosa la vedo dura) tuttavia permettetemi un parallelismo.

Proprio perchè non avete nulla da nascondere lasciate la porta di casa aperta, stampate i vostri diari segreti o tenete comizi su quello che avete fatto durante la giornata? Direi di no.
Eppure quando si tratta di vita personale ci è chiarissimo che anche se non abbiamo nulla da nascondere, ci proteggiamo. Perchè questa cosa non è automatica nel digitale?

Vi dirò: menomale! Sennò sarei disoccupata, un po’ come il medico che dice che menomale che ci sono ammalati sennò cosa fa.

Ma a parte gli scherzi, qualcosa da nascondere ce l’abbiamo: la nostra privacy. E sono d’accordo con voi se questa frase la dite perchè nel marasma di cose che fate ci sono solo gattini, viaggi aerei e ristoranti scadenti, perchè quello che penserete è proprio che non avete nulla da nascondere. Però nonostante sia così, cosa succede? Succede che le vostre abitudini confluiscono al tutto, ricordate no la somma è maggiore delle sue parti, ecco: se tutti Googliamo gattini, internet capirà che sono molto importanti (finalmente).

Internet capirà che avete bisogno del latte perchè nelle ultime conversazioni WhatsApp è ciò che avete digitato più volte, o che vorreste andare ad Ibiza perchè avete passato una sera intera a parlarne, o che magari è ora di iniziare a cercare una nuova casa perchè è di questo che parlate col vostro partner e quindi pubblicità targhetizzata, banner e tutto ciò che abbiamo visto in Black Mirror dicendo “naaaaaah” e invece eccoci qui 5 anni dopo in quel presente distopico.

Quindi, non volevo mettervi ansie addosso eh, il mio intento è farvi anche capire come si esce dal baratro o meglio, come ci siete finiti.
Avete presente quel “accetta i cookie” ecco, se prima ci ho scritto un talk sul titolo di questo post, in questo caso ci ho proprio scritto una tesi. Parte tutto da lì, da un “accetta” dato tanto per, fino ad arrivare ai suggerimenti di cose che “mi legge nella testa?”

Il consenso è importante e andrebbe rinnovato, proprio come nelle relazioni umane: se accetto di parlarti, non vuol dire che io voglia parlarti sempre.

La stessa cosa dovrebbe essere con i siti che visitiamo.

Oggi ho proprio voglia di dirti che cerco gattini, ma se domani vorrò cercare cani, non vorrei che anche internet mi etichettasse come dog person.

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malware. vedo il male ovunque.