educatori inconsapevoli

Ogni persona, nel corso della sua vita, prende decisioni che possono influenzare profondamente le persone intorno. Le scelte fatte possono essere influenzate da fattori come l’ambiente in cui si è cresciuti, le proprie esperienze e credenze.

Nel caso degli educatori, che siano insegnanti, genitori o professionisti, è bene ricordare che questi elementi possono portare a sviluppare costrutti mentali che condizionano non solo la propria vita, ma anche quella delle persone che si educano. Essere consapevoli, sia online che offline, significa adottare misure attente e precauzioni necessarie per assicurare la sicurezza e il benessere dei propri figli in ogni ambito.

Un educatore è un professionista che grazie alle sue competenze, progetta e realizza interventi educativi volti a promuovere il benessere, lo sviluppo delle potenzialità e l'autonomia delle persone. L'azione educativa può essere svolta in diversi contesti, come scuole, asili, centri, ospedali e molto altro.

partiamo dai genitori

Qualcuno dirà: ma che ne sai tu di figli che non ne hai? Ecco adesso esce la battagliera ribelle che c’è in me. Sarebbe come dire che può parlare di “qualcosa” solo qualcuno che lo ha esperito (si dice così?). Andate a farvi curare l’otite dal medico solo se vi ha detto che l’ha avuta anche lui in passato e per questo può capirvi? Capisco che possa essere utile per una questione empatica ma in realtà si ricade ancora una volta nelle aspettative e generalizzazioni, ovvero il pensiero errante: se lui ha avuto l’otite allora di sicuro sa cosa sto passando.

In questo articolo parlerò di cosa secondo me vuol dire essere genitore oggi, grazie a tutte le persone che mi circondano e che dei figli parlano, e grazie ai figli giovani che si confidano su come i genitori si comportano, e ancora di come la televisione, i media e tutto il resto, narrano dei genitori di oggi. Non ho nessuna pretesa, questo è il mio punto di vista e sapere cosa ne pensate mi aiuterebbe tra le tante cose a creare contenuti migliori (e chissà, un giorno, ad essere un genitore migliore).

I genitori moderni (di figli che sono under 18 su per giù) si trovano ad affrontare sfide senza precedenti nell'era digitale. A differenza delle generazioni precedenti, che dovevano preoccuparsi principalmente delle influenze negative provenienti dal mondo fisico, i genitori di oggi devono vigilare anche sulle minacce che provengono dal mondo virtuale. Questo include la gestione dell'accesso a Internet, l'uso dei social media, e la protezione dei loro figli da contenuti inappropriati, cyberbullismo e altre forme di sfruttamento online.

Una delle ragioni principali per cui è fondamentale proteggere i bambini dalle minacce del mondo digitale è la loro vulnerabilità. I bambini e gli adolescenti non sempre hanno la capacità di discernere tra ciò che è sicuro e ciò che è pericoloso online. Possono facilmente cadere vittime di cyberbullismo, essere esposti a contenuti violenti o sessualmente espliciti, o essere presi di mira da predatori online - soprattutto tra le medie e le superiori. Tutto ciò può avere gravi ripercussioni sulla loro salute mentale e sul loro benessere emotivo.

Inoltre, l'uso eccessivo della tecnologia può portare a dipendenze digitali, influenzando negativamente lo sviluppo sociale e cognitivo dei bambini. È essenziale che i genitori stabiliscano dei limiti sani per l'uso della tecnologia, incoraggiando al contempo attività offline che favoriscano lo sviluppo di abilità sociali e fisiche. La protezione dei figli nel mondo digitale richiede una combinazione di educazione, comunicazione e utilizzo di strumenti tecnologici adeguati. I genitori devono essere informati e aggiornati sulle nuove tecnologie e sulle tendenze digitali. Devono anche instaurare un dialogo aperto e onesto con i loro figli riguardo ai pericoli e alle responsabilità dell'uso di Internet. I genitori moderni devono essere proattivi nel proteggere i loro figli dalle minacce digitali. Questo impegno è cruciale per garantire che i bambini possano crescere in un ambiente sicuro e positivo, sia online che offline. Gli anni passano, le cose da considerare sono le stesse ma più complesse: i genitori devono.

Internet è diventato il posto in cui le cose accadono non più solo il posto in cui le cose si raccontano.

Quando entriamo in casa e chiudiamo la porta dietro di noi, pensiamo di essere al sicuro. Basta però accendere la tv, scrollare i social e ascoltare musica per ricadere in un altro mondo che ci inonda e che non siamo capaci in alcun modo di contenere. Pensate come deve essere per un bambino distinguere che la foto attaccata al muro sia diversa dalla foto che gli è stata mostrata sull’iPad. Avete mai visto bimbi che provano a zoomare (ovvero, ingrandire) il muro? Io sì, e la cosa non mi ha minimamente sorpreso. Un po’ come i gatti, che non capiscono la profondità e quindi il piccione che vola davanti al balcone ha la stessa grandezza della pallina affianco a loro, allo stesso modo i bambini hanno un’errata percezione del mondo che hanno intorno.

Quanta cavolo di responsabilità

E quindi i genitori sono diventati dei super-supereroi. Si destreggiano tra intolleranze alimentari, sempre di più e sempre più diverse, allergie, nuovi social e abitudini, un nuovo vocabolario e nuove definizioni, la moda, tecnologia che evolve molto più rapidamente e tante esigenze date dal consumismo, oltre che nuove forme di bullismo, “ai miei tempi non era così”, razzismo, disturbi mentali e tante paranoie. Se quando ero piccola io ti davano della superstar in base a quanti Beyblade avevi, probabilmente ora i bambini/adolescenti lo sono in base a quanti follower hai su TikTok. Che per averli poi, ti bruci la vita vera.

Che poi parlo io eh, che ho imparato ad apprezzare l’odore del bosco neanche un anno fa e che spesso mi sono ritrovata da un punto A ad un punto B senza sapere che cavolo ci fosse in mezzo, quindi la tecnologia ha la sua colpa ma fino a un certo punto. E anche per questo mi sono appassionata al vivere mindful, perchè il momento presente è l’unica cosa di cui dovrebbe interessarmi, interessarci. Silenziare la chat di gruppo con i genitori e parlare a voce, non sembra più un’opzione: le arringhe via audio sono l’unica scelta. So sad.

E qui ritorniamo ai genitori supereroi. Oltre al marasma di cose citate sopra, i genitori devono anche tener conto di bambini che hanno un’intelligenza diversa da quella che avevano quando avevano la loro stessa età, alcune aree cerebrali si sviluppano prima e altre dopo grazie alla tecnologia. Siamo di fronte a nuove generazioni che si annoiano sempre di più e che appena si ritrovano nel qui ed ora sono già pronti per qualcosa di nuovo. Forse perchè non abituati alla paura, alla terra che trema sotto i piedi.

Mi dispiace. Ma qualcosa dobbiamo fare, non è che possiamo stare qui a piangerci addosso e dire che è colpa della Società, colpa della politica, colpa di qualunque cosa mentre siamo fermi come nelle sabbie mobili in attesa che qualcuno venga a salvarci.

educare alla responsabilità

Migliorare il rapporto dei bambini con la tecnologia è una responsabilità cruciale per i genitori moderni. In un mondo sempre più digitale, è essenziale stabilire regole chiare sull'uso dei dispositivi tecnologici. Ad esempio, puoi decidere insieme a loro quanto tempo possono passare davanti agli schermi ogni giorno e in quali momenti della giornata. Definire limiti e orari aiuta a creare una routine equilibrata che integra la tecnologia senza permetterle di dominare la vita quotidiana. Non solo per loro, anche per voi.

L'educazione all'uso sicuro e responsabile della tecnologia è un altro aspetto fondamentale. Spiegare ai bambini i rischi di condividere informazioni personali online e insegnare loro a riconoscere contenuti inappropriati o a segnalare comportamenti sospetti può prevenire molti problemi. Utilizzare strumenti di controllo parentale per monitorare e limitare l'accesso a determinati contenuti è una misura pratica che può proteggere i tuoi figli dagli aspetti più pericolosi del web.

Promuovere attività offline è altrettanto importante. Ti ricordi com’era quando eri piccolo tu? Io sono nata nel 1994 e vedo già molta differenza con chi è nato all’inizio degli anni 2000. Chissà come deve essere nascere ora, senza sapere che rumore fa l’ADSL quando stabilisce il collegamento, senza sapere cosa significhi perdersi senza mappe, o aspettare qualcuno al punto di ritrovo senza chiedergli “stai arrivando?” perchè hai finito gli sms e minuti. Insomma, dicevo, sono nata trent’anni fa e questo sembra preistoria eppure l’ho vissuto. Senza dover ricorrere alle storie da boomer tipo il motorino senza casco o in sette in una cinquecento.

Potrebbe aver senso incoraggiare i figli a partecipare a sport, giochi all'aperto e hobby creativi. Sempre che lo vogliano eh. Oppure organizzare momenti familiari senza l'uso della tecnologia, come passeggiate, giochi da tavolo o la lettura di libri insieme. Questo rafforza i legami familiari e dimostra che esistono molte forme di intrattenimento e apprendimento oltre agli schermi. Spesso quando si punta il dito verso l’altro, è un modo diverso per puntarlo verso se stessi.

Quanti attimi ti sei persə mentre rispondevi alla mail sicuramente urgente, guardavi i risultati della partita, cercavi la ricetta di chissà cosa invece di inventare un piatto nuovo?
Ci sforziamo tanto di cercare la colpa, ma non so quanto abbia senso.

Essere un buon esempio è una delle responsabilità più grandi che hai come genitore. I bambini osservano e imitano il comportamento degli adulti. Limitare il tuo uso dei dispositivi davanti ai tuoi figli (ma anche quelli degli altri) e partecipare attivamente ad attività offline mostra un equilibrio sano tra vita digitale e reale. Mantenere un atteggiamento positivo e interessato verso la tecnologia, ma bilanciato con altre attività, è un modello di comportamento che i tuoi figli tenderanno a seguire.

Coinvolgere i tuoi figli nella creazione delle regole sull'uso della tecnologia è un modo efficace per responsabilizzarli. Discutere insieme delle regole e delle motivazioni che le sottendono li aiuta a comprenderle meglio e a sentirsi parte del processo decisionale. È anche utile monitorare e rivedere periodicamente le loro abitudini digitali per assicurarti che mantengano un equilibrio sano. Se noti un uso eccessivo o segnali di dipendenza, affronta la situazione con calma e cerca soluzioni insieme a loro.

Incoraggiare l'apprendimento e l'uso creativo della tecnologia può trasformare i dispositivi digitali in strumenti educativi. La tecnologia non è il male. I grassi saturi lo sono.

Coinvolgere i bambini all’utilizzo di programmi e giochi didattici, stimola la loro creatività con attività come la programmazione o il design grafico, e promuovi l'uso della tecnologia per scopi educativi, come ricerche scolastiche e l'apprendimento di nuove competenze. Mantenere un dialogo aperto e onesto con i tuoi figli riguardo alle loro esperienze online è vitale. Parla regolarmente con loro delle loro attività digitali, ascolta le loro preoccupazioni e rispondi alle loro domande. Creare un ambiente di fiducia dove si sentano a loro agio nel condividere le loro esperienze digitali con te li aiuterà a sentirsi supportati e sicuri. Infine, rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie e tendenze è essenziale per comprendere meglio il panorama digitale in cui i tuoi figli sono immersi. Informarsi su nuove app, giochi e tendenze digitali ti permette di guidarli con consapevolezza e preparazione. Partecipare a corsi o leggere articoli sul tema può fornirti le conoscenze necessarie per affrontare le sfide tecnologiche con sicurezza.

Attraverso queste azioni, i genitori possono aiutare i loro figli a sviluppare un rapporto sano e positivo con la tecnologia, promuovendo la loro sicurezza e il loro benessere complessivo.

mica se lo ricordano

Ricordo questa ragazza mamma da un paio di mesi, prima sera libera da chissà quanto, lascia la figlia alla baby sitter una sera e dice: vabbè ma tanto mica se lo ricorderà. Col cazzo.
Spesso non basta un singolo episodio, il rifiuto/abbandono si sviluppa in seguito a vari episodi, il bambino impara che è giusto così, non perchè sia successo una singola volta ma perchè continuando a rispondere in un certo modo al comportamento dei genitori (o figure di riferimento) impara che è così che si risponde all’amore.

Come accenno nella mia presentazione sono iscritta ad una scuola di counseling, la mia nello specifico segue due approcci: Gestalt e Bioenergetica. Oggi sfrutterò le mie competenze in questa seconda disciplina per raccontarvi un po’ perchè i bambini ricordano tutto, è scritto nella loro memoria cellulare - se così si può dire.

Le strutture caratteriali della bioenergetica, elaborate da Alexander Lowen, rappresentano modelli psicocorporei che descrivono l'influenza delle esperienze infantili sullo sviluppo fisico ed emotivo delle persone. Queste strutture si formano durante diverse fasi dell'infanzia, ognuna con caratteristiche specifiche, e si sviluppano in risposta alle esperienze emotive e relazionali che il bambino vive con i propri genitori e altre figure significative. Questo vuol dire che tutti le abbiamo tutte, ognuno in percentuali diverse: l’equilibrio non è avere la stessa percentuale di ognuna ma trovare il proprio equilibrio attraverso la consapevolezza. Siamo tutti diversi.

ribellione e ostentazione

La ribellione e l'ostentazione sono fasi comuni dell'adolescenza, periodi in cui i giovani esplorano la propria identità e sfidano le norme sociali. Questo comportamento, radicato nella ricerca di indipendenza e nell'affermazione di sé, si manifesta in modi diversi a seconda dell'epoca storica e del contesto culturale. I vent’anni di adesso, non sono gli stessi dell’epoca della guerra, ad esempio.

Pensiamo e generalizziamo un po’ gli anni '80. La ribellione adolescenziale era spesso legata a movimenti culturali e musicali, tipo la diffusione del punk, del rock e della new wave che ha permesso agli adolescenti di esprimere la loro frustrazione e il desiderio di cambiamento. Gli abiti stravaganti, i paninari, i capelli colorati e gli atteggiamenti provocatori erano manifestazioni di ribellione contro la cultura mainstream e le aspettative degli adulti. In quegli anni, l'ostentazione si manifestava attraverso il look, la musica e l'appartenenza a subculture ben definite. Qualche anno dopo la ribellione ha assunto forme diverse con l'avvento del grunge e dell'hip-hop. La moda grunge, caratterizzata da abiti trasandati e uno stile "disimpegnato" (ora diremmo easy), rappresentava un rifiuto dei valori consumistici. L'hip-hop, invece, ha portato un'espressione più diretta della realtà urbana, con testi che affrontavano temi come la disuguaglianza e l'oppressione. In questi anni, l'ostentazione si è fatta più complessa, includendo non solo l'aspetto esteriore ma anche la musica e l'atteggiamento verso le ingiustizie sociali.

Oggi, nel 2024, la ribellione e l'ostentazione degli adolescenti sono influenzate in modo significativo dalla tecnologia e dai social media. Le piattaforme digitali offrono agli adolescenti nuovi modi per esprimere la propria identità e sfidare le norme. La ribellione può manifestarsi attraverso la creazione di contenuti virali che criticano la società, l'uso di hashtag per sostenere movimenti sociali o la partecipazione a proteste organizzate online. La moda e l'aspetto fisico rimangono importanti, ma sono integrati da un'identità digitale curata con attenzione. Gli adolescenti di oggi hanno accesso a una vasta gamma di informazioni e influenze globali, che ampliano le loro possibilità di ribellione. Inoltre, la consapevolezza delle questioni globali come il cambiamento climatico, la giustizia sociale e i diritti della comunità queer spinge molti giovani a ribellarsi non solo per affermare la propria individualità, ma anche per promuovere il cambiamento sociale. Ci si svincola dalle etichette in favore della fluidità - della affermazione di sè a prescindere da ciò che gli altri pensano.

Le principali differenze tra ieri e oggi riguardano la tecnologia e i social media, l'accesso all'informazione, la moda e la cultura, e le cause sociali. Prima la ribellione era più fisica e legata a movimenti culturali locali, oggi la ribellione è spesso digitale, con i social media che offrono una piattaforma per l'espressione e l'organizzazione globale. Gli adolescenti di oggi hanno un accesso senza precedenti alle informazioni e alle idee di tutto il mondo, il che influisce sulla loro consapevolezza e sulle cause che scelgono di sostenere. Mentre negli anni '80 la ribellione era fortemente legata a stili di moda distinti e a subculture musicali, oggi la moda è più fluida e influenzata da tendenze globali, con una maggiore enfasi sull'individualità e sull'originalità. Le cause sociali sono diventate un punto focale della ribellione moderna, con molti adolescenti che utilizzano la loro voce per promuovere giustizia sociale e ambientale, riflettendo una maggiore coscienza globale rispetto alle generazioni precedenti. In sintesi, la ribellione adolescenziale è una costante, ma le sue forme e i suoi mezzi si evolvono con i cambiamenti sociali e tecnologici. Oggi, gli adolescenti utilizzano le risorse digitali per esprimere e ostentare la loro ribellione, riflettendo una maggiore connessione con il mondo e una consapevolezza delle questioni globali.

La prima struttura è la schizoide, che si sviluppa nel periodo pre-natale (dai tre mesi del feto) e nei primi mesi di vita. Questa struttura emerge quando il bambino percepisce un rifiuto o una mancanza di accoglienza da parte della madre. Chi ha questa struttura può sentirsi frammentato e isolato, con difficoltà a sentirsi a proprio agio nel proprio corpo. La seconda struttura, l'orale, emerge nella prima infanzia, dai pochi mesi fino a circa un anno e mezzo. Si sviluppa quando il bambino non riceve abbastanza nutrimento emotivo e affetto costante. Gli individui con questa struttura cercano affetto e sostegno e tendono alla dipendenza e alla tristezza. La struttura psicopatica si sviluppa nel secondo (dai 18 mesi) e terzo anno di vita, in risposta a situazioni in cui il bambino sperimenta tradimenti o manipolazioni da parte delle figure di riferimento. Le persone con questa struttura tendono a manipolare e controllare gli altri per evitare di sentirsi vulnerabili. La manipolazione può essere qualcosa di molto sottile, non pensate solo ai narcisisti patologici. Nello stesso periodo si forma la struttura masochista. Questa struttura emerge quando il bambino vive in un ambiente dove l'amore è condizionato e dove ci si aspetta che il bambino si sottometta per essere accettato. Chi appartiene a questa categoria spesso manifesta sentimenti di sottomissione e rabbia repressa, con una tendenza all’autosacrificio e al senso di colpa. La struttura che si definisce rigida si sviluppa invece dai 4 anni fino ai 6 anni (almeno), in contesti dove il bambino riceve amore e approvazione solo se rispetta le aspettative elevate dei genitori. Le persone con questa struttura hanno difficoltà a esprimere emozioni e vulnerabilità, cercando di apparire sempre forti e competenti. Queste strutture caratteriali riflettono come le esperienze e i traumi dell'infanzia modellano non solo la mente, ma anche il corpo, influenzando profondamente il modo in cui una persona si relaziona con se stessa e con gli altri. La loro formazione è un meccanismo di adattamento e difesa alle situazioni di stress emotivo vissute durante i primi anni di vita.

Non ho riportato volutamente le caratteristiche fisiche per non rischiare di avere reazioni del tipo: “allora io sono così perchè ho questo fisico”. Non è l’intento di questo blog.
La bioenergetica è molto underground e secondo me è un peccato. Per farvi capire la complessità di questa materia che non si può ridurre a tre frasi in croce come fatto qui, chi se ne occupa può essere uno psicoterapeuta (ergo: 5 anni di università + 4 di scuola di psicoterapia), un counselor specializzato (ergo: almeno 3 anni di laurea in qualunque campo + 3 anni di scuola di counseling + 2 anni per diventare conduttore di classi di bioenergetica) o altro che non so quindi se sapete: let me know.

work in progress

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Sto raccogliendo feedback da vari genitori su come la tecnologia influenza la loro vita e quella dei figli, se ti va di contribuire, scrivimi!